Burzum
NEWSBIOGRAPHYDISCOGRAPHYPHOTOSLIBRARYDOWNLOADSCONTACTS

LIBRARY

Una storia di Burzum: Parte VI - La musica

Negli ultimi otto mesi ho ricevuto molte lettere da persone, le quali sono interessate a cose tipo quali strumenti io avessi utilizzato quando registrai gli album di Burzum. Personalmente non sono molto interessato a queste cose, di conseguenza non ho un'effettiva motivazione per rispondere a tali lettere. Per me è come un'eco dal passato, quando "tutti", nella scena underground death metal, parlavano di queste cose. L'attenzione agli strumenti, ai marchi, agli studi di registrazione e alla "produzione" è, in effetti, una delle cose contro cui mi ribellai nel 1991.

Dal momento che le persone le quali non ricevono mai una risposta da me si sono lamentate della mia mancanza di volontà di scriver loro in risposta, scriverò un articolo su questo argomento, il quale, io spero, risponderà a tutte le loro domande.


***

Per tutti gli album di Burzum, ho utilizzato una vecchia (credo) chitarra Weston che avevo acquistato per pochi soldi da un conoscente nel 1987. Il basso che usavo era il più economico che avevano al negozio, e nemmeno ricordo di che marca fosse. Non ho mai controllato, e nemmeno ci ho mai pensato. Per quel che riguarda la batteria, la chiedevo in prestito al batterista degli Old Funeral (poi divenuti gli Immortal), oppure ad un altro musicista che viveva lì vicino, e "naturalmente" non ho idea di che marca fossero.

Per quanto riguarda gli amplificatori della chitarra, tutti nella scena death metal mi raccontavano che la via per ottenere il suono "giusto" (alla moda) era utilizzare gli amplificatori Marshall, e visto che a me quel suono non piaceva, io comprai un amplificatore della Pivee (Pivey?) e utilizzai quello. Per "Filosofem" non ho utilizzato nessun amplificatore, solamente quello dello stereo di mio fratello (il quale, ovviamente, non era concepito per quell'utilizzo) e alcuni pedali lanuginosi.

Per "cantare" utilizzavo un microfono qualunque che mi dava il tecnico, oppure - quando ho registrato "Filosofem" - ho chiesto il peggior microfono che avessero, e ho finito per utilizzare il microfono di un paio di cuffie.

Quando registrai il primo album (nel gennaio del 1992) impiegai appena 19 ore in tutto, dal momento in cui arrivai allo studio di registrazione con gli strumenti a quando l'album fu pronto (!). Il numero di ore impiegate (nell'aprile del 1992) per "Det Som Engang Var" (DSEV) fu 26, un po' di più, poiché non avevo nessuno con me per aiutarmi nel trasporto degli strumenti e di tutto il resto, e dovetti trasportare e montare tutto da me. "Hvis Liset Tar Oss" (HLTO) venne registrato (nel settembre del 1992) in un tempo tra le 20 e le 30 ore (non ricordo), ma comprendeva due canzoni che non vennero incluse nell'album (una scadente versione della traccia "Burzum" ["Dunkelheit"] e una traccia che non usai mai). "Filosofem" venne registrato (nel marzo del 1993) in sole 17 ore, ma questo è ampiamente dovuto al fatto che utilizzai una batteria la quale si trovava già là - nello studio, usata il giorno prima da un gruppo rock o jazz - così questo mi risparmiò molto tempo. Inoltre, a quel punto avevo già alle spalle la registrazione di alcuni album, dunque l'aspetto tecnico era ormai divenuto routine.

La ragione per cui mi avvalsi dei Grieghallen Sound Studios fu che eravamo andati lì per registrare un EP con gli Old Funeral, credo nel 1990, dunque conoscevo il tecnico del suono (una gran persona di Bergen, molto positiva e abile), inoltre lo studio si trovava a 1,5 km. dal mio appartamento di Bergen. Se avessi vissuto in un'altra città, ovviamente, avrei utilizzato un altro studio.

Quando registrai l'album di debutto, sia Øystein Aarseth ("Euronymous" dei Mayhem) che Harald Nævdal ("Demonaz" degli Immortal) furono presenti per la maggior parte del tempo e mi aiutarono a trasportare gli strumenti - e ad Aarseth , per divertimento, venne permesso di registrare un assolo sulla canzone "War". Inoltre, egli (insieme a me) "picchiò coi suoi pugni" su un grande gong dei Grieghallen per produrre suono da esso. Tale suono venne poi utilizzato come rumore di sottofondo nella traccia intitolata "Dungeons Of Darkness" e nell'intro di DSEV.

Quando registrai gli album successivi, di solito c'ero solo io con il tecnico del suono. Tuttavia, Samoth (Thomas Haugen degli Emperor) era presente quando registrai due delle tracce del mini-LP "Aske" e parte di HLTO. Egli suonò il basso in quelle due tracce di "Aske", ed era presente quando registrai la batteria, sia di "Aske" che di HLTO. Egli suonò il basso su "Aske" poiché, per un breve periodo, nel 1992, io coccolai l'idea di suonare dal vivo, e provai una o due volte come band (un tizio di nome Erik Lancelot, di fuori Oslo, avrebbe dovuto suonare la batteria). Mi riebbi presto dalla "psicosi del suonare dal vivo" e fortunatamente cambiai idea, così contunuai come prima, come one-man-band senza bisogno di altri "session musicians".

Eccezion fatta per una canzone di HLTO e per una di "Filosofem", ho registrato tutto alla prima presa. Per quanto riguarda la canzone in HLTO, il problema fu tecnico e dovetti registrare due volte la batteria sulla "title track"; in "Jesu Død" dell'album "Filosofem" dovetti rifare la linea di basso, semplicemente perché ero stanco subito dopo aver registrato entrambe le tracce di chitarra (le mie "dita borghesi" non erano abituate a tutto quel lavoro…).

Gli errori fatti su alcune delle tracce durante la registrazione avrebbero potuto facilmente essere evitati, se solo mi fossi dato pena di ri-registrare alcune parti, ma all'epoca il punto era ribellarsi contro il (death) metal ottimizzato. L'intera questione, riguardo la ribellione musicale, poggiava sul non fare album "perfetti", sul non fare musica con "questa o quella" marca di strumenti, sul non recarsi in un particolare studio per ottenere "questo o quel suono", sul non suonare come gli altri. Qualche errore rende la musica più viva e personale, semplicemente le dona "anima" e originalità, per questo non mi son mai dato pena di correggere nulla. La musica sugli album di Burzum è semplicemente un'onesta e sincera, chiara e non patinata, rappresentazione di me. Certamente non sono perfetto, né privo di errori, dunque così è la mia musica.

Vi era un'ideologia dietro tutto questo: era un abbraccio d'onestà, e stima di ciò che è puro e naturale. Se poi il suono non viene definito così buono da qualche musicista fallito in camicia che lavora per una rivista musicale, non me ne importa nulla. Ciò che è naturale è sempre migliore, che si parli di musica o di altro. La musica migliore e più naturale (così come io la vedo) è musica che abbia "anima", non musica che sia stata levigata per mesi in uno studio per rimuovere anche i più minuscoli errori (peculiarità).

All'inizio del 1990, la maggior parte dei gruppi death metal seguirono la corrente, vennero incorporati nel music business commerciale e persero la loro "anima". Le cosiddette band black metal li seguirono dopo breve, e (a quanto ne so), eccezion fatta per Fenris dei Darkthrone, tutti si svendettero, e non furono all'altezza di nessuna delle idee originarie del black metal. Le band norvegesi più giovani, venute fuori dal 1993 in poi, a causa dell'insabbiamento del nostro piccolo ambiente da parte dei media, non hanno nemmeno mai saputo dell'esistenza di queste idee, così, in effetti, ironicamente, queste band non si son mai svendute. In ogni caso è un po' sciocco che essi facciano tutto questo, e appaiano in un certo modo senza nemmeno sapere il perché. Si sono semplicemente uniti alla mandria, e nemmeno han mai saputo da dove la mandria originariamente provenisse, o dove essa fosse stata prima che loro le si unissero. In breve, si può dire che anche le cosiddette band black metal divennero commerciali.

A questo punto dovrei ricordarVi ciò su cui ho scritto all'inizio di questo articolo: le persone che mi chiedono quali strunenti io abbia utilizzato per registrare gli album di Burzum. Queste domande, per me, sono irrilevanti e noiose come lo sarebbe chiedermi che marca di pantaloni o di mutande avevo indosso quando registrai tutti i miei album. È veramente così importante? Non credo, e credo che il punto sia fottersene di queste cose. Usavo la mia chitarra, e se ne avessi avuta un'altra avrei usato quella. Semplicemente. Usavo ciò che era più a portata di mano, e la mia priorità era fare musica onesta e originale - e avrei potuto far questo quasi con qualunque strumento, a prescindere dalla sua età, dal suo prezzo e dalla sua marca. Semplicemente.

Apprezzo il Vostro interesse per Burzum e Vi ringrazio per la Vostra attenzione, ma Vi prego di non aspettarVi che io dia la priorità a lettere con domande riguardo strumentazione, dettagli tecnici o altre cose per cui non nutro alcun interesse. Non è un problema per me se queste cose a Voi interessano, ma non aspettateVi che io condivida i Vostri interessi.

Varg "Волк" Vikernes
(Luglio 2005)
Traduzione di Lupo Barbéro Belli



Aurum nostrum non est aurum vulgi!
(Il nostro oro non è quello del volgo!)





ᛉ Burzum Merchandise ᛣ

© 1991-2024 Property of Burzum and Varg Vikernes | Hosted at Majordomo | Privacy policy