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Una storia di Burzum: Parte XI - Di medesima piuma uccelli volano in stormo

Quando io parlo attraverso www.burzum.org credo sempre di parlare esclusivamente a fan di Burzum. Se non Vi piace Burzum, perché mai dovreste visitare questo sito? A giudicare dalla risposta all'articolo A Burzum Story: Part X - The White God1, non è così. Nel caso invece sia così, significa che ho un mucchio di fan all'interno dei media.

Quando questi apparenti fan di Burzum all'interno dei media riportano le notizie riguardanti la pubblicazione di un altro album di Burzum, la reazione ha un che di bizzarro. La maggior parte di loro son stati abbastenza onorevoli sia da pubblicare l'articolo nella sua versione integrale, o almeno in gran parte, che da dire ai lettori donde le notizie provenissero. Questo è giornalismo legale e corretto, nel momento in cui si ha a che fare con materiale protetto da copyright. "Urrà" a Voi per questo.

Apparentemente, il mio paragone dei black metallers con lo stereotipo del negro e con gli omosessuali non è stato preso con leggerezza nel "mondo reale". A causa della mia spensierata osservazione, io sono, per essi o per i loro lettori, sia un vile razzista che un omofobo, e idealmente mi si dovrebbe lapidare a morte per esser così intollerante. Naturalmente.

Il problema è che le mie osservazioni, in realtà, non sono omofobiche. Ciò che faccio è semplicemente indicare ovvi fatti: alcuni black metallers si vestono, camminano, parlano, appaiono e agiscono come stereotipi di omosessuale. Sia i black metallers in questione che gli omosesuali stereotipati, ovviamente, comprano i loro vestiti, il loro trucco e la loro chincaglieria dallo stesso negozio "laces & leather". Indossano gli stessi vestiti, si truccano allo stesso modo e si agghindano con la stessa chincaglieria. Ragion per cui sembrano omosessuali stereotipati. Fine della discussione.

La cosa divertente è che io non ho mai affermato che questa sia una brutta cosa o meno. Magari io, in effetti, penso che vestirsi ed apparire come dei "gay" sia okay; ma magari non lo è per i black metallers, i quali pensano a se stessi e vogliono apparire come "guerrieri oscuri". Chi può dirlo? Sicuramente, io non ho mai detto nulla a riguardo nel mio articolo. Così, quando coloro che leggono le mie parole reagiscono così fortemente, è perché loro sono omofobi: loro, ovviamente, pensano che vestirsi ed apparire come omosessuali sia una brutta cosa. Non dovrebbero forse essi dare un'occhiata allo specchio e pensare per un momento, prima di iniziare ad attaccarmi per essere omofobo?

Per quanto riguarda le "osservazioni razziste", posso solo scusarmi con tutti Voi. Ovviamente io vivo in un mondo diverso, in cui si possono discutere le percezioni della realtà altrui senza timore d'esser vessati; un mondo di tolleranza e rispetto, un mondo di onestà e dibattito intellettuale. Alcuni di Voi no, apparentemente, dunque io devo fare attenzione quando parlo. Devo dirVi, comunque, se non Vi piace ciò che dico ai miei fan su www.burzum.org, di non leggere e di non fare riferimento ai miei articoli. È un mondo libero, e Voi siete liberi di non leggere i miei articoli. Desidero far notare che le mie cosiddette "osservazioni razziste", effettivamente, non avevano intenzione d'esser razziste, né di offendere nessuno, se non i black metallers in questione, i quali, mi è sembrato di capire, hanno in verità alcune opinioni e punti di vista solidi. Si trattava semplicemente di attirare l'attenzione su come alcuni artisti, nel black metal, agiscano e vivano allo stesso modo degli individui che, almeno in privato, essi affermano di disprezzare.

Per quanto riguarda il titolo del prossimo album, "The White God", esso non ha nulla a che fare con la "razza", il "colore della pelle" o cose del genere. Per favore, fermate quest'assurdità per cui "The White God" sarebbe un album razzista. Questo disco è su Baldr, conosciuto come "il dìo bianco", poiché egli è una divinità solare, ed è pallido dopo il tempo trascorso nel reame dei morti. Non utilizzo il nome Baldr perché voglio parlare a tutte le differenti culture d'Europa, e tutti abbiamo un nostro particolare nome per questa divinità. Britannici, pitti e galli lo chiamarono Belenus, i greci lo chiamarono Apóllon, i romani lo chiamarono Apollo, gli scito-slavi Byelobog, e così via; e prima di ciò, noi tutti lo chiamammo Belus. In ogni caso, tutti noi lo conosciamo come il dìo bianco, per questo lo utilizzo come titolo per il mio disco.

Questo mio album è la descrizione di una parte della nostra cultura che la maggior parte di noi ha completamente dimenticato. So che questo interessa molti tra Voi, o almeno molti tra i fan di Burzum (poiché sicuramente non tutti coloro che leggeranno questo articolo lo sono). Forse dovreste attendere e veder da Voi prima d'iniziare a "bruciar libri", come alcuni nostri predecessori nella storia han fatto.

Grazie per l'attenzione, e per esser capaci di riportar colore alle Vostre vite.


Nota:

1Trad. it., Una storia di Burzum: Parte X - Il dìo bianco.

Con rispetto,
Varg Vikernes
(19.11.2009)
Traduzione di Lupo Barbéro Belli



Scritto in esclusiva per www.burzum.org




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